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Come nasce un percorso di PMA? Primi passi e aspettative (giuste e sbagliate)

Ascolto e valutazione iniziale

Quando una coppia arriva da noi con il desiderio di avere un figlio, la prima cosa che faccio è ascoltarla con attenzione. Ogni storia è diversa: ogni coppia porta con sé esperienze, emozioni, timori e speranze. Il primo passo è una anamnesi accurata, perché solo conoscendo con precisione il quadro clinico possiamo impostare un percorso efficace e sicuro. Analisi ormonali, studio del liquido seminale, valutazione dell’utero e delle tube, eventuali esami genetici: tutto questo ci permette di costruire un progetto personalizzato, cucito sulle caratteristiche di chi ci affida il proprio sogno.

Stimolazione ovarica e inseminazione intrauterina

Spesso le coppie mi chiedono: “Quale tecnica useremo?” La risposta non è mai semplice. La PMA non è una ricetta standard, ma un insieme di strumenti che possiamo combinare per aumentare le probabilità di successo.

A volte possiamo partire con una lieve stimolazione ovarica, che consente alla donna di produrre più follicoli maturi in un ciclo. Questo può essere sufficiente per ottenere una gravidanza naturale o per un’inseminazione intrauterina, che consiste nell’introdurre il liquido seminale preparato direttamente nell’utero. È indicata soprattutto in caso di infertilità inspiegata o quando il fattore maschile è lieve.

FIVET e ICSI: tecniche avanzate

Quando il quadro è più complesso, ricorriamo alla fertilizzazione in vitro (FIVET) o alla ICSI, l’iniezione intracitoplasmatica di uno spermatozoo selezionato direttamente nell’ovocita. In laboratorio possiamo seguire passo passo lo sviluppo degli embrioni, valutando se trasferirli subito o crioconservarli per un ciclo successivo. Queste tecniche ci permettono di affrontare situazioni più problematiche, dall’infertilità tubarica all’endometriosi, fino ai casi di fattore maschile severo.

Diagnosi genetica preimpianto

Un’altra tecnica che costituisce ormai parte integrante della nostra pratica quotidiana è la diagnosi genetica preimpianto. Analizzando un piccolo campione di cellule prelevate dall’embrione tramite biopsia, è possibile identificare la presenza di anomalie cromosomiche o malattie genetiche specifiche, così da trasferire solo embrioni non affetti. Questo approccio previene la trasmissione di patologie ereditaria, aumenta le probabilità di gravidanza e riduce i rischi di aborti ricorrenti.

Tecniche complementari e crioconservazione

Ci sono poi situazioni che richiedono tecniche complementari, come il prelievo chirurgico di spermatozoi o il test di recettività endometriale, che ci aiutano a ottimizzare le probabilità di impianto. La crioconservazione di ovociti, spermatozoi o embrioni permette di preservare la fertilità, sia per motivi medici sia per scelte personali.

Il ruolo della nutrizione

Negli anni ho visto quanto lo stile di vita possa influenzare la fertilità. Alimentazione, peso corporeo e salute metabolica sono aspetti che incidono sia sulla risposta ai trattamenti sia sulle possibilità di concepimento spontaneo.

Un supporto nutrizionale mirato può aiutare i pazienti a raggiungere un equilibrio ottimale: eliminare abitudini scorrette, migliorare la qualità dell’alimentazione e, quando necessario, favorire il raggiungimento di un peso adeguato.

Si tratta di un piccolo investimento in benessere che può tradursi in un grande beneficio: preparare il corpo nelle migliori condizioni possibili per accogliere una gravidanza.

Il supporto psicologico nel percorso

Affrontare l’infertilità richiede forza, pazienza e grande equilibrio emotivo, sia a livello individuale che di coppia. Le aspettative, il timore dell’insuccesso o il peso del giudizio possono generare stress e rendere ancora più difficile il percorso.

Per questo considero essenziale la consulenza psicologica come parte integrante del trattamento. Lo psicologo aiuta i pazienti a comprendere e gestire le emozioni, a riflettere sulle proprie esperienze e a elaborare eventuali momenti di difficoltà.

Il suo ruolo non è solo di conforto, ma di accompagnamento: prima, durante e dopo la PMA. L’obiettivo è quello di far emergere i bisogni specifici della coppia o del singolo, offrendo un sostegno concreto e personalizzato.

Un percorso personalizzato

Ogni percorso è unico. Non esiste una sequenza obbligata: ogni coppia richiede un’attenzione su misura, un equilibrio tra terapie, tecnologie e supporto emotivo. Noi accompagniamo le persone in ogni fase, spiegando chiaramente le possibilità, le tempistiche e i limiti, così che possano affrontare il percorso con consapevolezza e fiducia.

Il nostro obiettivo

Ogni trattamento di PMA nasce da un’analisi approfondita e si costruisce passo dopo passo, in modo personalizzato. Il nostro obiettivo è aiutare le coppie a raggiungere una gravidanza in modo sicuro, consapevole e rispettoso della loro storia.

Unire scienza, esperienza e ascolto è ciò che ci permette di trasformare la tecnologia in cura e la diagnosi in una possibilità concreta di vita.